Fino a pochi anni si credeva ci fosse una relazione tra le intolleranze alimentari ed una naturale diminuzione di peso. L’equazione sembrava semplice: sono intollerante ad alcuni alimenti, li elimino dalla mia dieta, mangio meno e quindi perderò peso. Tuttavia non è sempre così: le intolleranze alimentari sono infatti delle reazioni avverse conseguenti all’ingestione prolungata di un determinato cibo. Le cause sono molteplici ma la reazione avversa ripetuta nel tempo può dar luogo a fenomeni di tipo infiammatorio. Questi possono favorire l’insorgere di insulino-resistenza. L’insulina immagazzina zuccheri sotto forma di grassi, non bruciandoli, e facilitando in questo modo l’aumento di peso.
Ecco quindi spiegato il legame tra intolleranze alimentari e peso. Quali sono le soluzioni? Come agire? Il primo passo è scoprire quali sono i cibi che comportano delle problematiche. Attraverso un test di intolleranze alimentari è possibile risalire alla causa del nostro malessere ed eliminare le pietanze “critiche”. Tuttavia è importante affidarsi ad uno specialista che possa valutare nel dettaglio il singolo caso. Molto spesso infatti si agisce con la “dieta ad esclusione” eliminando completamente i cibi ritenuti responsabili dell’intolleranza.
Ma in taluni casi è sufficiente procedere impostando un programma controllato di rieducazione alimentare. In questo modo si può calibrare la presenza a tavola di determinati cibi e valutare in che modo e con quale rapidità diminuisce lo stimolo infiammatorio senza alterare in maniera sensibile l’alimentazione. Ciò disinnescherà le reazioni avverse del nostro organismo e farà calare la tendenza ad ingrassare. Una volta recuperata la tolleranza alimentare non bisogna avere l’ossessione di riprendere il peso perduto. L’equilibrio alimentare e la varietà dei cibi con la limitazione (o la sostituzione ove necessario) delle pietanze che causano intolleranza, sono garanzie di una corretta alimentazione e del mantenimento del peso-forma.