Da tempo la ricerca scientifica si interroga sul legame che intercorre tra le intolleranze alimentari (e le allergie) ed una serie di fastidi che colpiscono i soggetti intolleranti. Secondo recenti studi infatti la percentuale di persone che presentano intolleranze alimentari è molto alta, anche se non in tutti i pazienti si manifestano in modo “limitante”. Esse infatti, a differenza delle allergie, sono molto più diffuse di quanto si possa pensare poiché i sintomi possono essere molto vari e non immediatamente collegabili a ciò che si è ingerito. Spesso infatti i pazienti intolleranti non sanno neppure di essere tali. Negli ultimi anni sono stati condotti alcuni interessanti studi sul rapporto tra intolleranze alimentari e acne.
Cosa è l’acne e la differenze tra quella giovanile e l’adulta.
L’acne è una malattia cronica della pelle ad evoluzione benigna, caratterizzata da un processo infiammatorio di ciò che nel linguaggio comune viene chiamato “brufolo” o “foruncolo”. Le parti più colpite sono: viso, spalle, dorso e regione pettorale del torace. Le caratteristiche più comuni sono, oltre alla già citata presenza del brufolo, l’aumentata untuosità della pelle e il manifestarsi dei “punti neri”. L’acne si manifesta prevalentemente nella popolazione giovanile e, poiché è in parte visibile sul corpo del soggetto interessato, essa può creare disagio ed imbarazzo. Tuttavia l’acne può interessare soggetti che hanno superato l’età dell’adolescenza. In questo caso per il dermatologo è più problematico capirne l’origine ed individuare i fattori che l’anno causata. Per cercare di venirne a capo, il medico prescriverà una serie di analisi specifiche – che servono in particolare per valutare la corretta funzionalità di alcune ghiandole endocrine – ed un test di intolleranze alimentari.
L’acne e le intolleranze alimentari
In alcun casi infatti l’acne può scatenarsi a causa di una intolleranza ad un certo cibo. Le allergie e le intolleranze sono causa di disturbi cutanei nel 25% dei casi e, nella maggior parte dei soggetti intolleranti, l’incidenza di disturbi dermatologici, sia per quanto riguarda le patologie della pelle che dei capelli, può superare il 60%. Il test serve quindi a capire se e quale sia il legame tra le fastidiose manifestazioni cutanee e l’alimentazione. E’ noto infatti che i più comuni allergeni alimentari sono il cioccolato, il latte, il formaggio e la farina di frumento.
Cosa fare
La prima operazione è la cosiddetta “dieta ad esclusione”. Ciò significa eliminare dalla propria alimentazione quei cibi sospettati di essere responsabili dell’acne. Se, dopo un periodo che può variare da 1 a 3 mesi, la problematica scompare allora il problema risiedeva proprio in ciò che si mangiava. In caso contrario possono essere apportati ugualmente alcuni accorgimenti alla dieta. Questa infatti deve essere varia ed equilibrata, deve includere molta frutta, verdura e pesce. Infatti il paziente deve fare ampie scorte di amminoacidi, ferro, vitamine e sostanze antiossidanti, riducendo al minimo gli alimenti troppo conditi, che affaticano inutilmente il fegato, ed i cibi ricchi di grasso. Affidarsi ad un dermatologo e ad un immunologo aiuta a scoprire le cause dell’acne e ad apportare tutte quelle azioni in grado di risolvere questo fastidioso problema.