FAQ

Ricerca delle intolleranze alimentari, intolleranze nutrizionali con metodica dei BioMetaTest.
Con un brevetto unico a livello mondiale i laboratori Daphne Lab da più di 15 anni hanno sviluppato un sistema di indagine in biospettrofotometria di campioni di tessuto umano e veterinario per l’analisi delle percentuali complesse delle cosiddette intolleranze alimentari biofisiche, chiamate intolleranze nutrizionali.

Che differenza c’è tra intolleranza ed allergia?
L’allergia è una patologia che coinvolge il sistema immunitario e può essere indagata con esami specifici come il RAST test, il Pric test, test di provocazione, test delle immunoglobuline, Cito test, e tutte quelle categorie di test che prendono in considerazione le linee biologiche e funzionali di una reazione immunitaria ad un alimento. L’intolleranza alimentare, invece, si basa su metodiche che indagano le reazioni del sistema metabolico. I test sono il Vegatest, bioenergetica di Voll, test chinesiologico, e il BioMetaTest.

Cos’è l’intolleranza nutrizionale?
È una categoria separata della classe delle intolleranze che si basa propriamente sulle specifiche organolettiche dei cibi in riferimento a come il cibo, entrando nel metabolismo, intervenga nel meccanismo bioenergetico del soggetto. Ecco perché è ovvio trovare dei casi che possono sembrare paradossali come essere intolleranti alla mandorla ma non al liquore di mandorla, essere intolleranti al lievito ma non al pane di segale contenente lievito. In tal caso si stanno osservando le singole proprietà di un alimento complesso nel suo insieme globale e non a livello molecolare come farebbe un test delle allergie.

Sono diabetico, perché nel test non sono esclusi gli zuccheri?
Sono due patologie assolutamente differenti tra loro. Anzi la prima è una patologia, mentre l’intolleranza nutrizionale è un disturbo momentaneo. Potresti anche essere celiaco ma risultante essere tollerante alla farina, le intolleranze nutrizionali sono assolutamente differenti dalle intolleranze molecolari come ad esempio celiachia, intolleranza al lattosio, favismo, e simili.

È un esame che possono fare tutti o ha delle controindicazioni?
Possono eseguirlo anche bambini, anziani, cani, gatti, tutti senza alcun problema. Si preferisce però escludere le donne incinte in quanto il laboratorio non si assume responsabilità nel dare diete o protocolli a donne in stato interessante.

Possono farlo anche bambini? Da che età?
Da zero anni in poi. Esiste proprio la classe dei test Junior. In genere se il neonato è allattato si fa il test al bambino ma seguirà il protocollo la mamma. Sempre dietro consiglio medico o pediatrico.

Devo avere un medico che mi segue?
Si, un professionista che valuti se il BioMetaTest possa essere adatto al suo caso e se il protocollo può essere applicato alla sua fisiologia.

È importante indicare tutti i dati nel modulo 62?
Si tutti con chiarezza e sincerità, altrimenti il risultato potrebbe essere falsato. Esistono istruzioni specifiche per la compilazione del modulo 62 al seguente indirizzo: https://daphnelab.com/download/Istruzioni-compilazione-modulo62.pdf

Il campione deve essere trattato in modo specifico?
Per il BioMetaTest si può usare capelli, peli o anche un tampone salivare. Sono presenti istruzioni specifiche per il prelievo che possono essere visualizzate qui: https://daphnelab.com/download/Istruzioni-prelievo.pdf

Posso vedere un esempio del biometatest prima di farlo?
Certo, gli esempi sono tutti visionabili e sfogliabili qui: https://www.daphnelab.com/i-biometatest/

Il mio bambino è grandicello e mangia con noi a tavola posso fargli fare il test di intolleranze per adulti?
Certo, ma consigliamo sempre di visualizzare gli esempi prima di richiedere i test, su https://www.daphnelab.com/i-biometatest/

Occorre qualche preparazione particolare prima di eseguire l’esame?
No, nessuna preparazione, non c’è bisogno di stare a digiuno, né assumere particolari farmaci.

È opportuno che il soggetto sia accompagnato da qualcuno o può recarsi da solo per eseguire l’esame?
Non c’è bisogno, inoltre il soggetto può ritornare a casa da solo.

L’esame è doloroso, provoca disagi specifici?
Assolutamente no.

Vi sono rischi immediati per il prelievo del campione?
No, basta solo tagliare una piccola ciocca di capelli o peli. Alcuni operatori prelevano altresì solo un po’ di cellule dalla bocca con un tampone, ma non porta fastidi.

Quanto dura il prelievo e la domanda di richiesta dell’esame?
Richiede pochi minuti.

In quanto tempo avrò la risposta?
Appena arriva al laboratorio logistico circa cinque giorni lavorativi.

È un esame clinico, medico, diagnostico?
No.

L’esame si basa su un test del DNA?
No, la metodica è in biospettrofotometria. Non ha nulla a che vedere con il test del DNA.

Perché il nome Daphne?
Daphne è simbolo di un doppio significato: sia razionale, logico, matematico, tecnologico che mitologico, simbolico, fantasioso, fiabesco. Così come il doppio che è dentro ogni forma di vita allo stesso modo Daphne ha questa doppia valenza, tipica del caduceo della medicina.
Valenza mitologica: Daphne era una bellissima ninfa che viveva felice tra i boschi dell’Olimpo.
Un giorno Apollo, fiero di aver ucciso il mostruoso serpente Pitone, incontrato Eros si burlò di lui e del fatto che non avesse mai compiuto delle azioni degne di gloria. Il dio dell’amore, profondamente ferito dalle parole di Apollo, prese due frecce, una con la punta d’oro e l’altra con la punta di piombo, scagliò quella con la punta d’oro nel cuore di Apollo e quella con la punta di piombo nel cuore della ninfa Daphne. Apollo prese ad innamorarsi perdutamente di Daphne la quale, avendo avuto l’influsso del piombo, non voleva sapere nulla del corteggiamento di Apollo. Daphne fuggì e fu inseguita da Apollo per mesi, fino a che, esausta, invocò Gea sua protettrice di liberarla da quel tormento e la Madre delle ninfe tramutò Daphne in un albero di alloro. Apollo cercò disperatamente di abbracciare l’albero e di ritrovare la sua amata Daphne, che oramai non esisteva più se non sotto forma di pianta. Da allora Apollo proclamò che l’alloro dovesse essere il simbolo della Vittoria e dell’Onore, da posarsi sul capo come onorificenza. Successivamente si usò anche come segno di saggezza sul capo di poeti e filosofi.
Valenza tecnologica: Daphne nasconde anche un’anima tecnologica, essendo la sigla della nostra Tecnologia per l’analisi del BioMetaTest= Device Amplitude Phase Health Natural Eubiology. È un’apparecchiatura di nuova generazione che utilizza onde di frequenza a 4-dimensioni con amplificazione del segnale biologico a metasostanza tutto in biospettrofotometria. Un innovativo sistema brevettato, unico al mondo, che nessun altro laboratorio riesce ancora a copiare. La Daphne Lab è l’unica al mondo che utilizza questo sistema di brevetti e di software, capace di elaborare più di 50000 calcoli e di testare 3500 elementi al secondo.

Perché si chiamano Biointolleranze?
La medicina ufficiale riconosce il termine di Intolleranze alimentari come quei difetti metabolici genetici tipo il favismo, il morbo celiaco, l’intolleranza al lattosio per mancanza di lattasi, ecc… mentre i sistemi più moderni dovuti all’introduzione della bioelettronica tedesca non li ha ancora catalogati. La Daphne Lab, per distinguere i propri BioMetaTest di Intolleranze Alimentari da altre tipologie di intolleranze già codificate dalla medicina ufficiale, ha coniato il termine di Biointolleranze oggi chiamato anche con il termine di intolleranza nutrizionale. Pertanto, le BioIntolleranze sono molto differenti da altre tipologie di allergie, malattie immunitarie, intolleranze genetiche, ipersensibilità alimentari, ecc. L’unico sistema in grado di misurare le intolleranze nutrizionali (biointolleranze) è la tecnologia dei laboratori Daphne Lab. Altre tecnologie misurano altre caratteristiche e modalità di espressione di una allergia o di una intolleranza ma non quella nutrizionale.

Come posso conoscere la versione del mio BioMetaTest?
La versione “Vers. xxx” è segnalata in fondo alla pagina del test o alla fine. Per sapere se il tuo test è aggiornato all’ultima versione contattaci.

Qual è la differenza tra EAV, Vega ed il sistema Daphne dei BioMetaTest?
Esistono molti sistemi per rilevare le intolleranze alimentari, molti si basano su segnali deboli e psicologici come il Vega o l’EAV oppure con sistemi inconsci come la kinesiologia. Il nostro è un sistema stabile con un grosso modello matematico alle spalle basato su un sistema di indagine in biospettrofotometria con un modello matematico di elaborazione genebionico in algoritmo genetico. Il sistema unico di analisi e il programma rivoluzionario delle codifiche di segnale permette ai nostri laboratori di rilevare segnali molto deboli che sfuggirebbero ad altri sistemi di indagine. Il sistema a tecnologia Palladium della Daphne Lab è chiamato di terza generazione, ha ricevuto una relazione di attendibilità dall’ASL al 94% di affidabilità e conforme alle migliori norme internazionali di Qualità ISO 9001.

Cos’è un test di terza generazione?
La prima generazione dei test di intolleranza fu inaugurata da Arthur Coca eseguendo il test in modo soggettivo auscultando il battito del polso. Alla prima generazione appartengono tutti i test di natura kinesiologica che ascoltano la forza muscolare, polso, iride, ecc.
Il test di seconda generazione è quello in cui fu introdotta una macchina tra il soggetto e l’operatore. Questo abbassò enormemente il grado di errore dei risultati, ma il sistema era ancora troppo esposto alle variazioni di sensibilità sia del paziente che del medico.
Il test di terza generazione non prevede più variabili come l’operatore né il soggetto che possono influenzare il sistema di analisi, ma solo una macchina che analizza un tessuto biologico, attenendosi a modelli matematici molto rigidi.
La tecnologia Palladium dei laboratori Daphne Lab ha ricevuto, da uno studio di attendibilità e ripetibilità dei dati, il 94% di ripetibilità da Enti di ricerca della Sanità italiana (ASL e AIAS) ed è conforme ai migliori standard di Qualità ISO 9001 in ambito EA38 sanitari.

Esiste differenza tra test eseguiti sul sangue e quelli eseguiti sui capelli e sul tampone salivare?
A prescindere che anche il BioMetaTest dei laboratori Daphne Lab può essere eseguito sul sangue, ma spesso non richiediamo tale campione perché difficile da spedire se non con corriere speciali ed autorizzati a costi molto elevati. Un test sul sangue, se di natura citologia o allergologica, è un test di tipo allergologico e verifica la risposta del sistema immunitario. Il nostro test è in biospettrofotometria, verifica le biointolleranze o altri campi di disturbo enzimatici, chimici o organici. Il capello, a differenza del sangue, conserva la storia dell’alimentazione dell’individuo e non solo la fotografia del momento.

Perché si può essere intollerante ad un alimento e non ad un composto che contiene quell’elemento?
Ad esempio, si può risultare intolleranti al basilico ma non al pesto genovese fatto con basilico.
Questa condizione prende il nome di “paradosso da sinergia”. Tutto infatti dipende da un fenomeno chimico-fisico che è molto comune in medicina che è la sinergia. È possibile che si è intolleranti al lievito ma non al pane integrale che lo contiene semplicemente perché la farina integrale fa abbassare la componente di intolleranza del lievito. Per lo stesso motivo si può essere intolleranti allo zucchero ma non a certi biscotti che lo contengono. La questione dipende dalle biofrequenze sinergiche dei composti. Una biofrequenza può attenuarsi se in sinergia con altri elementi, quindi una frequenza intollerante può non esserlo se in presenza di altre in sinergia, così come potrebbe aumentare se in presenza di altre e generare il fenomeno contrario. Ecco perché è necessario parlare di intolleranze nutrizionali e non di quelle alimentari, perché quelle nutrizionali comprendono e gestiscono il fenomeno anche della sinergia.

Come si interpreta il test?
Il test va interpretato dagli esperti della Daphne Lab per poter programmare insieme il piano alimentare e per poter valutare le modalità più corrette e quelle che meglio si adeguano anche alle problematiche individuali. Abbiamo degli esperti che possono elaborare un tuo piano alimentare personalizzato ed un protocollo benessere su misura o solo una interpretazione personalizzata. Contattaci per conoscere i costi.

Come posso mettermi in contatto con qualcuno della Daphne Lab?
Telefonando, scrivendo una lettera, una e-mail o tramite i Daphne Point presenti sul territorio nazionale ed europeo.

Nella mia zona non ci sono Daphne Point come posso fare il test?
Mettendosi direttamente in contatto con la Daphne Lab e richiedendo i test direttamente a noi, possiamo eseguire gli elaborati in diverse lingue ed in tutte le parti del mondo.

È possibile ottenere uno sconto per un gruppo di persone?
È possibile. Per accordi commerciali bisogna inviare una e-mail o telefonare agli uffici operativi delle sedi logistiche della Daphne Lab o rivolgersi ai propri Daphne Point sul territorio nazionale o europeo.

Perché non c’è il prezzo dei BioMetaTest sul sito?
Perché il prezzo varia da Daphne Point. Nella condizione di libero mercato non possiamo fissare un prezzo unico. Ad ogni modo il prezzo varierà di poco tra i Daphne Point. Sulla sezione internet del nostro sito in Daphne Point vi sono tutti i riferimenti del caso.

Sono disponibili sconti famiglia?
Presso alcuni Daphne Point ed in alcuni periodi è possibile effettuare sconti famiglia. Informati presso il Daphne Point più vicino.

Ci sono promozioni in questo periodo?
Informati presso il Daphne Point più vicino della tua zona. Sono spesso disponibili sconti se richiedi più di un test.

Come faccio a pagare?
Al Daphne Point in contanti o con bancomat/carta di credito (se disponibile) oppure se vi siete rivolti direttamente alla Daphne Lab attraverso un semplice bollettino di c/c postale o bonifico bancario le cui coordinate vanno richieste direttamente alla Daphne Lab o consultando il nostro sito. Per il pagamento con modalità PayPal c’è da aggiungere una commissione a parte.

Per raggiungere i miei obiettivi devo ripetere il test?
Le Biointolleranze non sono stabili nel tempo, cambiano soprattutto se ci si astiene per 60 giorni o se si segue un programma di depurazione. Secondo studi statistici, è importante ripetere il test. Le persone che hanno ripetuto il test dopo 60 giorni, poi dopo 90 e infine dopo 120 giorni sono quelle che hanno ritrovato benessere e salute in modo più veloce mantenendo più stabili gli obiettivi di benessere.

È consigliabile ripetere i test per controllo?
Al raggiungimento dell’obiettivo desiderato, il test di controllo di norma dovrebbe essere effettuato dopo circa 60 o 90 giorni, a seconda del piano terapeutico scelto inizialmente, e dopo sei mesi. Eseguire, quindi, ulteriori test di controllo una volta l’anno.

Cosa sono tutti quei valori e lettere nel thema 400-thema 01?
Rappresentano le proteine, gli zuccheri, i grassi, il colesterolo, le fibre, le kilocalorie, espressi in grammi, l’indice glicemico degli alimenti e la percentuale di intolleranza. Tutti i valori sono segnalati sul lato della prima pagina.

Perché il nuovo test della Daphne Lab riporta dei valori percentuali di intolleranze negative?
Le percentuali negative rappresentano gli alimenti meno intolleranti e che funzionalmente sono addirittura migliorativi per l’organismo. Per ogni esigenza di interpretazione puoi scriverci, contattare il tuo Daphne Point o contattarci.

Perché alcuni alimenti sono contrassegnati da un asterisco o da un cancelletto?
Gli alimenti contrassegnati da * sono quelli troppo acidificanti, alterano il terreno biologico e rallentano il nostro metabolismo. Quelli invece contrassegnati dal # contrastano l’acidità dei tessuti che regolano al meglio il metabolismo. Si preferisce mangiare gli alimenti con il #.

Ho effettuato un test allergologico agli alimenti e sono risultato allergico ai pomodori ed agli agrumi mentre dal test Daphne ciò non si riscontra. Perché?
Il BioMetaTest Daphne è un test di natura bioenergetica e misura l’indice percentuale delle biointolleranze nutrizionali e non le allergie. Test differenti possono dare risultati differenti. È come fare una radiografia al ginocchio, una tac ed una risonanza, nello stesso punto, si evidenzieranno alcune cose in comune mentre altre evidenze che risultano dalla tac non risulteranno nella radiografia e viceversa. Ogni test rappresenta un punto di vista: saranno quindi tre tipologie di test ad evidenziare se il soggetto è intollerante, allergico e/o carente di enzimi digestivi. Esistono moltissimi test di intolleranza e molti di allergia, farli tutti porterà a dei risultati ovviamente discordanti, non perché non sono efficaci ma semplicemente perché bisogna saper scegliere il test giusto per il sintomo adeguato e l’obiettivo da raggiungere.
Il tuo medico saprà sicuramente riconoscere la differenza tra varie intolleranze, allergie e carenze enzimatiche (si spera), per cui ti consigliamo sempre di rivolgerti a lui o ad un esperto in materia.

Un bambino di 4 anni che risulta intollerante a tutti i tipi di latte ma non a quello di capra, ha assunto del latte di capra ed ha avuto delle scariche di diarrea terribili. Perché?
Se il latte di capra, che tra l’altro è uno dei migliori in assoluto, fa questo effetto, bisogna comprendere che la diarrea è un fenomeno migliorativo e non patologico (ad ogni modo rivolgiti sempre al tuo pediatra), potrebbe infatti essere particolarmente allergico a delle proteine del latte di capra che ovviamente non possono risultare da un test di intolleranza nutrizionale.
Siamo abituati a considerare che ogni fenomeno fuori norma del nostro corpo è da considerare patologia, invece spesso non è così, la diarrea è una forma di scarica da sfogo che il corpo utilizza per buttar via le tossine intestinali o i parassiti o una condizione di disbiosi intestinale. Inoltre, il colon è legato alla pelle ed il bimbo in questione ha problemi dermatologici, quindi una serie di tossine interne dovute alla cattiva alimentazione precedente o a farmaci abusati.

Dopo diversi mesi come posso rientrare nella mia normale alimentazione attraverso il programma di svezzamento?
Per il rientro degli alimenti intolleranti dopo almeno 60 o 90 giorni di astinenza, si procede in questo modo: si può introdurre il cibo che, tra quelli intolleranti, risulta il meno intollerante in assoluto. Così che potrà introdurre gradualmente, una volta a settimana, un cibo meno intollerante, tra quelli intolleranti, per ogni gruppo. Tenere sempre un diario delle eventuali sintomatologie che i cibi possano scatenare, così da osservare ogni fenomeno di introduzione programmata di alimenti durante le settimane. Rivolgersi sempre e comunque a personale esperto ed autorizzato.

Come interpretare le tabelle della sezione “Tagli di carne”?
Questo pannello aiuta ad identificare il taglio di carne più adatto e meno intollerante.
Si consideri la carne Grassa, Magra o Semi-magra non intollerante nella lista degli alimenti suddivisi in categorie. Scelga il taglio che preferisce mangiare tenendo conto anche dell’indice di intolleranza, la percentuale più bassa è quella più compatibile. Nella tabella dei tagli di carne scelga tra i tagli compatibili quelli con indice più basso.

Ho capito che i cibi segnalati in rosso nel Thema 400/01 di intolleranze nutrizionali sono quelli da evitare per 60 giorni, ma quelli in nero posso mangiarli sempre e quando voglio in qualunque quantità?
Ovviamente No! Se non si è intolleranti alle carote non posso decidere di mangiarne 4 chili al giorno solo perché sono tollerante. Ovviamente il fenomeno della tollerabilità, come quello dell’intolleranza, è dipeso anche dalla quantità, dalla frequenza, dalla combinazione, dalla stagionalità, ecc. ecco perché è necessario farsi seguire da un professionista. È opportuno scegliere un professionista che sappia gestire un BioMetaTest di intolleranze nutrizionali.

È possibile effettuare il test anche su bambini molto piccoli?
Certo è possibile anche su bimbi appena nati ed in allattamento, ovviamente il test va eseguito sul bimbo/bimba, mentre la dieta da intolleranze nutrizionali dovrà essere eseguita dalla mamma fino a che non avrà smesso di allattare.
Se il piccolo/a sta in fase di svezzamento dovrà evitare quegli omogenizzati che contengono prodotti intolleranti, ma nel frattempo la madre dovrà seguire ancora la dieta fino a che non avrà smesso di allattare e comunque assumere sempre fermenti lattici.

È possibile mantenere l’anonimato, omettere il cognome, utilizzare un nome inventato o utilizzare un codice identificativo al posto di nome e cognome?
La nostra società è conforme alle regole sulla privacy e quindi, come per legge, per mantenere l’anonimato dei clienti si può adottare il sistema della pseudononimizzazione, quindi possiamo garantire al cliente che sul test possa esserci un nome di fantasia o un codice alfanumerico o solo il nome.
In questi casi è previsto che il cliente ci invii copia del suo documento di identità in corso di validità, che sul modulo 62 apponga la firma autografa nei tre campi presenti sul retro e che indichi sul modulo 62 il nome o codice da utilizzare sul test.

Soglia personale test di intolleranze nutrizionali
Valore percentuale che viene assegnato ad ogni paziente dal nostro software geno-bionico brevettato, sulla base dell’onda ricavata dall’analisi bio-spettrofotometrica del campione biologico e delle informazioni dato-metrici (relativi a peso, altezza, patologie, condizioni, profili, ecc.).
Tutti gli alimenti con un valore maggiore della soglia personale risultano “nutrizionalmente intolleranti” e vengono riportati in rosso. Questi alimenti dovranno essere eliminati per un periodo di 60 o 90 giorni, dopo il quale potranno essere reintrodotti gradualmente, a cominciare da quello meno “intollerante”, secondo un programma di svezzamento, oppure basterà rifare il BioMetaTest dopo circa 60 o 90 giorni.