Cosa sono?
Le emorroidi sono dei cuscinetti altamente vascolarizzati, che si formano nella parte finale del retto, creando sensazioni notevoli di dolore o fastidio al paziente, gonfiandosi o sgonfiandosi.
A volte non sono neanche avvertiti dal paziente e quindi sono asintomatiche, quando iniziano a gonfiarsi senza mai sgonfiarsi, si parla proprio di malattia emorroidaria.
Rappresentano la patologia anale più diffusa, infatti i dati dimostrano che almeno una volta nella vita il 90% delle persone le presentano.
Classificazione
Le emorroidi possono essere classificate in diverse classi:
- Emorroidi esterne, si sviluppano vicino l’ano e sono visibili ad occhio nudo, con aspetto duro e molto dolorose.
- Emorroidi interne insorgono all’interno del canale anale, non sono visibili ad occhio nudo e spesso sono indolore, durante l’atto della defecazione possono uscire all’esterno per poi rientrare spontaneamente.
- Emorroidi di I grado, sono quasi sempre presenti all’interno del canale e asintomatiche, molto spesso il paziente si accorge della sua presenza per sanguinamento locale.
- Emorroidi di II grado si trovano all’interno del canale anale, danno fastidio, dolore e sanguinamento.
- Emorroidi di III grado, prolassano esternamente, con un intervento manuale per la loro reintroduzione anale.
- Emorroidi di IV grado, sono perennemente all’esterno, non si possono reintrodurre nel canale anale con la manovra manuale.
Sintomi
I sintomi più comuni, associati alle emorroidi sono seguenti:
- Sanguinamento;
- Dolore continuo o durante l’evacuazione;
- Prolasso;
- Congestione;
- Edema;
- Fastidio all’ano;
- Prurito anale;
- Perdite di muco e siero.
Cause
Le cause alla base dell’insorgenza delle emorroidi possono essere di natura sia fisica che psicologica:
- Fumo da sigaretta;
- Consumo di alcol;
- Consumo eccessivo di caffè;
- Consumo eccessivo di sale da cucina;
- Stitichezza;
- Gravidanza;
- Variazioni ormonali;
- Stress;
- Fumo da sigaretta;
- Eccessivo consumo di peperoncino;
- Eccessivo consumo di fritture;
- Eccessivo consumo di spezie piccanti;
- Eccessivo consumo di cioccolato.
Diagnosi
La diagnosi delle emorroidi si ottiene mediante una visita proctologica, con analisi accurata della regione anale realizzata mediante strumenti specifici.
L’analisi visiva ci permette di osservare la presenza di emorroidi prolassate, ragadi, fistole, segni di infezione o ascessi cicatriziali.
Esiste anche l’analisi strumentale e digitale, con l’inserzione a livello dell’ano di un dito indice lubrificato, che ci permette di osservare il tono dello sfintere anale, vedere la presenza di masse o indurimenti anomali, o evidenziare la probabile presenza di problemi alla prostata nell’uomo o di rettocele nella donna.
Trattamento farmacologico
Bisogna dire che sicuramente nei casi più gravi, quando le emorroidi sono completamente collassate, bisogna intervenire con l’operazione chirurgica.
Ma molto spesso sono indicati per il II e III stadio delle emorroidi anche trattamenti farmacologici:
- Gli anestetici topici rallentano il sanguinamento e il dolore delle emorroidi, sono applicati direttamente nella zona interessata.
- Gli steroidi ad azione antinfiammatoria, come l’idrocortisone, riducono le sensazioni di prurito e dolore.
Rimedi naturali
Esistono diverse piante con azione terapeutica per le emorroidi:
- Il Rusco, grazie alla sa ricchezza in saponine, con azione vasocostrittiva e astrigente, è ottimo per ridurre infiammazione e sanguinamento.
- L’olio essenziale di cipresso con azioni antinfiammatorie e lenitive, aiuta a migliorare le sensazioni di prurito o dolore;
- L’iperico ha proprietà cicatrizzanti e disinfettanti, ottimo per velocizzare la guarigione delle emorroidi;
- L’amamelide ha proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche.
Alimentazione
L’alimentazione corretta è fondamentale per ricavare sollievo dai fastidi dati dalle emorroidi.
I cibi da evitare sono i seguenti:
- Alimenti speziati o piccanti, come pepe, peperoncino, rafano, senape, zenzero, wasabi e scalogno;
- Crostacei e molluschi;
- Formaggi stagionati;
- Bibite gassate e alcol;
- Cioccolato;
- Carne rossa e salumi;
- Bibite a base di caffeina, come caffè o tè.
Un ulteriore cosa importante è che le feci devono essere sempre morbide e lubrificate, quindi bisogna mirare ad un’alimentazione ricca di fibre, come verdure, frutta, legumi, cereali integrali e acqua.
In ogni caso anche le persone soggette ricorrentemente ad episodi di diarrea, possono infiammare la zona dell’ano, quindi anche in questo caso bisogna intervenire con una dieta astringente a base di riso bianco, poco condimento, limone, aceto, mela, carne bianca e pesce.
Riguardo l’acqua, è necessario in questi casi rispettare 2 litri al giorno.
Sicuramente migliorare lo stile di vita, può aiutare tantissimo, una vita più attiva rende l’intestino meno pigro, quindi evitare di stare seduti ore intere o non abbandonare del tutto l’attività fisica.