Cos’è?
Con il termine dismenorrea, intendiamo la presenza di dolori acuti e intensi, durante il ciclo mestruale, a tal punto, da rendere debilitanti le ragazze, nelle proprie attività quotidiane. Sicuramente è una condizione più diffusa nelle donne di età fertile, che non hanno mai avuto gravidanze, che sono fumatrici o che hanno madri o sorelle già sofferenti di tale condizione.
Cause
Molto spesso si parla di dismenorrea primaria, quando non si ha una causa specifica, alla base del problema, invece se è comportata da ulteriori patologie è definita secondaria.
Le principali patologie che possono determinare una dismenorrea secondaria, sono le seguenti:
- Endometriosi;
- Adenomiosi;
- Fibromi uterini;
- Infezioni o stenosi della cervice uterina.
Sintomi
I sintomi della dismenorrea sono molto caratteristici e comuni fra le ragazze:
- Dolori crampiformi e colici nella parte bassa dell’addome;
- Episodi diarroici;
- Nausea;
- Vomito;
- Vertigini;
- Mal di testa;
- Inappetenza;
- Sudorazione intensa.
In linea generale i dolori iniziano a manifestarsi 1-2 giorni dall’arrivo del ciclo mestruale e scompaiono a distanza del terzo giorno.
Diagnosi
La diagnosi di amenorrea si può esplicare mediante la visita da uno specialista, che chiede alla paziente i sintomi che manifesta durante la fase premestruale e durante la presenza del ciclo stesso, a cui sarà aggiunta una visita ecografica o una visita ginecologica, per valutare la salute o la presenza di probabili anomalie del sistema riproduttivo.
Terapia
Nel caso della terapia farmacologica, quella più utilizzata, è la prescrizione di farmaci antinfiammatori non steroidei, che aiutano a contrastare il dolore. Oppure l’utilizzo della pillola anticoncezionale, la quale riduce l’ovulazione, andando ad attenuare di conseguenza gli spasmi dell’utero. Anche se molto spesso è utile la prescrizione del magnesio assoluto, ottimo per ridurre gli spasmi muscolari nella fase premestruale.
Rimedi fitoterapici
Esistono diverse piante che hanno proprietà antispasmodiche, ovvero con capacità rilassanti per la muscolatura liscia dell’utero, oppure ci sono piante che agiscono sul sistema ormonale, specificamente sulla produzione delle prostaglandine, responsabili della regolazione delle contrazioni uterine.
Eccone una lista:
- La camomilla ha proprietà antinfiammatorie e antispasmodiche sulla muscolatura liscia dell’utero;
- L’achillea è ottima soprattutto in caso di flusso molto abbondante, in quanto presenta proprietà astringenti e quindi riduce il flusso di sangue. Inoltre sembra essere utile per ridurre i sintomi della fase premestruale come nervosismo, irritabilità, spossatezza, sbalzi d’umore e stanchezza;
- La calendula, può essere utilizzata anche come lavaggio vaginale, grazie alle sue proprietà antibatteriche, inoltre aumenta il flusso nel caso in cui è scarso;
- L’agnocasto ha azioni antispasmodiche e antinfiammatorie, ottimo per combattere tutti i sintomi associati alla fase premestruale come irritabilità, nervosismo, stanchezza e mal di testa;
- La salvia, ha un’azione di tipo estrogenica, ed è ottima per attenuare i dolori della fase premestruale e mestruale;
- L’olio di enotera o di borragine è indicato in caso di mastalgia, ovvero dolori forti al seno tipici della fase premestruale;
- Il lampone è un regolarizzante ipotalamo-ipofiso-gonadico, ottimo come cura per gli squilibri ormonali, nelle donne.
Alimentazione
La dismenorrea può essere curata con un’alimentazione precisa e mirata, nei giorni che precedono il ciclo mestruale, almeno 15 giorni prima bisogna evitare:
- Zuccheri semplici e grassi saturi con un’azione pro-infiammatoria;
- Riduzione dell’apporto di carne bianca, tipo pollame o tacchino, trattate con estrogeni;
- Arricchire l’alimentazione con cibi ricchi di magnesio come piselli, mandorle, noci, anacardi e cacao fondente.
Invece durante la presenza del ciclo mestruale è molto importante organizzare la dieta con prodotti ad azione rilassante e anti-infiammatoria, come fagiolini, patate lesse, cereali integrali, zucchine, bietole, spinaci, carne rossa proveniente da tagli magri, legumi, uova biologiche, pesce azzurro fresco.
Ma tra le cose più importanti per l’alimentazione nella fase mestruale, è quella di rispettare il consumo di prodotti freschi e no congelati, come carne, pesce, verdure e legumi, in modo da bilanciare le perdite di sali minerali e di acqua che si hanno a causa del flusso mestruale.
Inoltre in questa fase, è anche importante curare la flora batterica, con l’utilizzo di probiotici, cibi ad azione probiotica, come cereali integrali, fibre, miso, natto, kefir o yogurt bianco magro senza zuccheri aggiunti. Perché una condizione di disbiosi ed una dieta povera di fibre, possono comportare uno squilibrio ormonale, nel lungo termine, soprattutto nel sesso femminile.