I laboratori Daphne Lab® sono, da più di 15 anni, specializzati nel campo delle intolleranze alimentari. A livello internazionale sono oggi presenti in più di 20 Paesi nel mondo con una tecnologia unica e brevettata di test sulle intolleranze alimentari di Terza generazione. Abbiamo chiesto a loro qual è la differenza tra intolleranza e allergia alimentare.
La differenza tra allergie alimentari ed intolleranze alimentari è molto sottile seppure profondamente differente. Anche se i sintomi possono essere praticamente simili, come gonfiori, problemi respiratori, dermatiti, stanchezza cronica, problemi intestinali, cefalee, ecc. le diversità tra i due disturbi sono molto differenti. I nostri ricercatori, in particolare il dr Luigi Di Vaia fondatore dei laboratori, già dal 1994 identificò una formula estremamente razionale ed oggi ancora in uso.
“Le allergie alimentari tendono all’aumento improvviso di una reazione in positivo del sistema immunitario in tempi brevi e anche a piccole dosi di allergene. Le intolleranze alimentari, invece, tendono alla graduale diminuzione in negativo del sistema metabolico in tempi assai lunghi legati a fattore dose dipendente dell’intollerene (il cibo-elemento che genera l’intolleranza).
La formula è
AL = (+SI x Db) / tb IA = (-SM x Da) / ta
Come differenziare le intolleranze dalle allergie
La chiave per differenziare le intolleranze dalle allergie sicuramente si basa su questi tre fattori analitici:
1. sistemi che vengono maggiormente coinvolti (sistema immunitario o sistema metabolico);
2. tempi di reazione (bassi o alti-dilatati) bassi per le allergie e alte per le intolleranze;
3. dose dell’allergene o dell’intollerene che scattano a certi gradienti scalari di dosi nel caso degli allergeni anche a piccole dosi, nel caso degli intollereni a dosi a gradiente stratificato.
Per fare un esempio, si tratta di un’allergia quando si mangia appena un boccone di pasta con i funghi e dopo meno di un minuto si ha una reazione immunitaria molto forte, quindi l’allergene è molto piccolo, i tempi sono molto brevi, il sistema coinvolto in positivo – cioè in reazione aumentata in sovraeccitazione – è il sistema immunitario. Si tratta di intolleranze alimentari quando mangiando nella settimana la pizza per ben tre volte la settimana successiva il soggetto si sentirà stanco e gonfio per molto tempo, si tratta quindi di intollereni a dosi e frequenze elevate e stratificate nel tempo. Viene coinvolto in negativo, quindi in abbassamento potenziale, il sistema metabolico e non più quello immunitario, e i tempi di reazione si possono avere anche dopo 72 ore dalla prima assunzione dell’intollerene. Spesso con l’intolleranza i sintomi si avranno anche dopo un abuso di un cibo per molti mesi, in tal caso si tratta di una intolleranza da abuso.
Come possiamo vedere sono due fenomeni assolutamente differenti e assolutamente distanti l’uno dall’altro. Sia sul piano clinico che su quello diagnostico. Questi due fenomeni hanno due modalità di risoluzione differenti, due approcci diversi e soprattutto due tipologie di test assolutamente diversi e non sovrapponibili. Quindi non possiamo aspettarci che da un test delle allergie possano risultare le intolleranze né viceversa.
La formula matematica, da noi chiamata equazione sistemica, che determina una reazione da intolleranza è ovviamente molto più complessa di esta e in base a degli indici dell’alimento intollerenico come calorie, indice glicemico, colesterolo, fibre, e tutto il suo profilo bromatologico, sarà possibile determinare tempi di reazione e dosi a cui attenersi per controllare le intolleranze. Insomma dietro quello che negli anni ’60 iniziava ad essere una prima idea sull’astinenza degli alimenti basati sull’ascolto delle pulsazioni del polso del soggetto, oggi abbiamo una vera e propria ingegneria delle intolleranze alimentari, una scienza che può portare alla risoluzione di molti disturbi, spesso di molte patologie che normalmente il classico approccio clinico non è stato in grado di risolvere.
Ovviamente, come in tutti i casi e per tutte le terapie, è necessaria una consulenza medica e farsi seguire da un professionista, e il nostro obiettivo è proprio formare i professionisti che spesso non sanno neanche riconoscere le differenze tra allergie e intolleranze e pretendono di curare una con l’approccio dell’altra, ecco perché per molti professionisti le intolleranze alimentari sono una bufala, perché non sanno come approcciarle, non sanno come risolverle, non hanno le basi di quella scienza ingegneristica delle intolleranze.
Riducendo tutto a sole allergie si rischia spesso di non risolvere il sintomo e aggravare certe condizioni sistemiche. Il nostro approccio è mettere a disposizione un professionista esperto in intolleranze, un nutricologo, che possa scegliere il test giusto e la terapia corretta. Con questo metodo, noi da oltre 15 anni sul mercato internazionale, abbiamo più di 8.000 clienti all’anno con un indice di soddisfazione che supera il 75%.”